L’influenza araba nella cucina siciliana: il “Cuccìa” e la festa di Santa Lucia
Quando si parla di cucina siciliana, è inevitabile pensare a piatti come la pasta alla Norma, gli arancini o la cassata. Tuttavia, dietro questi sapori iconici si cela una storia millenaria fatta di contaminazioni culturali, tra cui spicca l’influenza araba, che ha profondamente segnato il panorama gastronomico dell’isola. Oggi voglio portarvi alla scoperta di un’usanza e di un piatto meno noti, ma affascinanti: la “Cuccìa” e la festa di Santa Lucia a Siracusa.
Le radici arabe della Cuccìa
La Cuccìa è un dolce tradizionale a base di grano bollito, legato alla celebrazione del 13 dicembre, giorno dedicato a Santa Lucia, patrona di Siracusa. Ma perché questo piatto ha un’origine araba e cosa c’entra con la cucina siciliana?
Durante il dominio arabo in Sicilia (827-1091 d.C.), molte coltivazioni e tecniche alimentari vennero introdotte o perfezionate. Tra queste spicca l’uso del grano in chicchi, che in Medio Oriente veniva preparato come piatto rituale e benedetto, simbolo di abbondanza e speranza. In arabo, il termine “quwwa” indica il grano bollito, alimento considerato sacro e portatore di protezione.
La Cuccìa siciliana è dunque una diretta discendente di queste tradizioni: il grano viene bollito lentamente e servito con zucchero, miele, cannella, e talvolta con ricotta o cioccolato. La sua preparazione e il consumo durante la festa di Santa Lucia ricordano gli antichi rituali di protezione contro la carestia e la speranza per un raccolto abbondante.
La festa di Santa Lucia: tra devozione e rito agricolo
Santa Lucia è celebrata con grande devozione a Siracusa, città in cui la santa visse e morì. La festa non è solo religiosa ma è legata anche a riti contadini: il 13 dicembre era tradizionalmente il giorno in cui si interrompevano i digiuni e si iniziava a consumare il grano nuovo, simbolo di rinascita.
La Cuccìa rappresenta quindi non solo un dolce ma un vero e proprio rituale di passaggio, un omaggio al raccolto e alla protezione della comunità. Questo evento unisce sacro e profano, cultura araba e tradizione cristiana, dando vita a una festa unica nel suo genere.
Un incontro di culture in ogni chicco
La Cuccìa e la festa di Santa Lucia sono un esempio straordinario di come la cucina possa custodire memorie antiche e intrecciare storie di popoli diversi. Ogni chicco di grano bollito racchiude secoli di scambi culturali, dalla Sicilia araba a quella cristiana, passando per influenze normanne e spagnole.
Oggi, gustare la Cuccìa significa partecipare a questo racconto millenario, assaporare non solo un dolce ma una parte viva dell’identità siciliana, dove l’influenza araba si manifesta non solo nei sapori ma anche nei riti e nelle tradizioni popolari.

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Data di inserimento 19 mag 2025
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